Cosa significa per te la parola detox? Molte persone associano la parola detox a diete restrittive che prevedono di bere solo acqua e limone per una settimana con lo scopo di ritrovare o migliorare il proprio benessere.
La detossificazione non è un trend legato alla buona salute ma un processo fisiologico che avviene nel nostro corpo ogni giorno che, quando funziona, è in grado di farti sentire meglio. In caso di malattia o abitudini scorrette questo processo potrebbe andare in contro a un disequilibrio.
Il supporto della detossificazione richiede un approccio olistico che include fattori dietetici e di stile di vita. Ad ogni modo, certi alimenti e integratori (Detox Nrf2), specialmente quelli di origine vegetale derivati dalle crocifere come i broccoli, contribuiscono a ristabilire l’equilibrio all’interno dell’organismo. Il Sulforafano e il Diindolilmetano (DIM) sono due composti fitochimici derivati dai vegetali della famiglia delle Cruciferae che agiscono per supportare il sistema di detossificazione del nostro corpo.
Come avviene la detossificazione nel nostro organismo?
La detossificazione è il processo grazie al quale il tuo corpo neutralizza e rimuove sostanze dannose in modo da prevenire eventuali effetti dannosi alla tua salute. [i]
Ogni giorno, infatti, entri in contatto con composti potenzialmente dannosi presenti nell’ambiente attraverso la pelle, i polmoni e il tratto gastrointestinale. Inoltre, il tuo organismo produce sottoprodotti nocivi (come i radicali liberi) come normale risultato del metabolismo.
Detossificazione del fegato
Il fegato è il principale organo coinvolto nel processo di detossificazione ma non è l’unico; partecipano anche il tratto gastrointestinale, i reni, i polmoni, la pelle e il sistema linfatico.[ii] Qualsiasi sostanza potenzialmente tossica nei confronti dell’organismo, prima di essere eliminata, va incontro a diversi passaggi che si suddividono in tre fasi:
- Fase uno: tossine e farmaci sono convertiti in composti intermedi idrosolubili per facilitare la loro eliminazione. Alcuni composti intermedi che si ottengono dopo questo passaggio sono anche più tossici rispetto ai composti di partenza. Ad ogni modo, la fase uno del processo di detossificazione è un passaggio indispensabile per permettere la reazione di coniugazione che avviene nella fase due.
- Fase due: i composti intermedi ottenuti nella fase uno vengono trasformati in composti idrosolubili più sicuri e più facili da eliminare.
- Fase tre: il composto finale idrosolubile viene eliminato dall’organismo attraverso urine, feci, sudore e respiro.
Quando si considerano singolarmente le fasi del processo di detossificazione è più semplice comprendere quanto sia importante il mantenimento dell’equilibrio tra di esse. In assenza di una fase due abbastanza efficace, la fase uno del processo provocherebbe un accumulo di sostanze che potrebbe risultare dannoso. Allo stesso modo, la buona riuscita della fase tre è importante considerato che garantisce il trasporto dei composti intermedi all’esterno dell’organismo. La perdita dell’equilibrio tra le diverse fasi che costituiscono il processo di detossificazione potrebbe provocare dei danni alla salute dell’organismo, inclusi l’aumento dello stress ossidativo, danni alla salute intestinale, sbilanciamento ormonale e non solo.[iii]
Che cosa sono le verdure crucifere?
Le verdure crocifere appartengono alla famiglia delle Cruciferae (conosciuta anche con il nome di Brassicaceae) e contengono due importanti glucosinolati (composti contenenti zolfo) che influiscono nel processo di detossificazione: sulforafano e DIM.
Sulforafano
Il sulforafano è un composto naturale che contiene zolfo e si trova nelle verdure crocifere, specialmente nei broccoli. I benefici sulla salute associati al sulforafano sono stati ben documentati, inclusi quelli legati agli effetti antiossidanti e al supporto della normale risposta infiammatoria.[iv] Il sulforafano promuove il normale equilibrio detossificante attraverso la sua azione sulla fase uno e due del processo di detossificazione.[v]
Gli studi hanno dimostrato che sulforafano è coinvolto nell’inibizione della produzione dei prodotti intermedi della fase uno perché velocizza il passaggio alla fase due.[vi] L’importanza di questo effetto è dimostrata da diverse ricerche: l’accumulo eccessivo dei prodotti intermedi dannosi prodotti durante la fase uno, nel caso in cui la fase due non fosse altrettanto efficace, potrebbero causare seri problemi alla tua salute.[vii] Il sulforafano ha dimostrato di contribuire il bilanciamento del processo di detossificazione promuovendo la regolazione cellulare e la riduzione dell’infiammazione oltre che al supporto della funzione epatica.[viii] [ix] [x]
Il sulforafano, inoltre, promuove la sovraregolazione del fattore nucleare “erythroid 2-related factor 2” (Nrf2). Nrf2 è un fattore di trascrizione che si attiva in risposta allo stress ossidativo e supporta l’espressione di centinaia di geni coinvolti nella detossificazione (deputati alla trascrizione di enzimi della fase due) e alla protezione antiossidante cellulare.[xi]
DIM
Anche il DIM deriva dai vegetali appartenenti alla famiglia delle Brassicacea come metabolita del composto indolo-3-carbinolo (I3C). Durante la digestione, I3C è convertito in DIM in risposta all’acidità gastrica.[xii] Rispetto al composto di partenza, DIM è molto più stabile e supporta i meccanismi antiossidanti dell’organismo.
Gli studi suggeriscono che DIM è in grado di promuovere la sovraregolazione dei geni che controllano l’espressione dei tuoi enzimi detossificanti. Inoltre, esso supporta il normale processo infiammatorio dell’organismo. L’integrazione di DIM potrebbe supportare specialmente la detossificazione dagli ormoni femminili, specialmente estrogeni. DIM supporta il normale equilibrio del metabolismo degli estrogeni spostando il rapporto in favore delle forme più protettive.[xiii]
Quali sono i vegetali ricci in sulforafano e DIM?
Tra le verdure crocifere ci sono:
- Broccolo e germogli di broccolo
- Cavolo Verza
- Cavoletti di Bruxelles
- Cavolo Kale
- Cavolfiore
- Cavolo cinese
- Cavolo nero
La modalità di preparazione di questi alimenti influisce sulla quantità di sostanza assorbita dal tuo organismo. Ad esempio, in base agli studi effettuati, la cottura al vapore è il modo migliore per ottenere il sulforafano dai broccoli.[xiv]
Sebbene sia sempre consigliabile ottenere questi fitonutrienti direttamente dagli alimenti che li contengono, è possibile che per supportare la tua salute potresti avere bisogno di quantità di DIM o sulforafano maggiori rispetto a quelle ottenibili con l’alimentazione. In questi casi l’assunzione di un integratore alimentare da associare alla normale dieta potrebbe essere il modo di assumere sufficienti quantità di questi composti.[xv]
Gli integratori contenenti sulforafano e DIM sono disponibili in polvere oppure in capsule. Per conoscere il dosaggio e la formulazione ideale alle tue esigenze consulta il tuo medico o nutrizionista.
Utilizzo delle crocifere per supportare la detossificazione
È largamente riconosciuto che assumere broccoli e altri vegetali simili fa bene alla tua salute, e il loro ruolo nel processo di detossificazione potrebbe essere uno dei motivi. Includere giornalmente questi potenti fitochimici è un modo intelligente per ottimizzare la tua salute e supportare il processo di detossificazione. Gli integratori a base di DIM o sulforafano potrebbero inoltre contribuire a ristabilire l’equilibrio tra tutte le fasi coinvolte nel processo di eliminazione di tossine e sostanze nocive all’organismo.
Caitlin Beale, MSc, RDN è una dietista e scrittrice. Ha un master in nutrizione e oltre dieci anni di esperienza come dietista.
+Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle degli autori non riflettono alcun bias del marchio registrato Pure Encapsulations®
[i] Raunio, Hannu, Mira Kuusisto, Risto O. Juvonen, and Olli T. Pentikäinen. “Modeling of Interactions between Xenobiotics and Cytochrome P450 (CYP) Enzymes.” Frontiers in Pharmacology 6 (June 12, 2015). https://doi.org/10.3389/fphar.2015.00123.
[ii] Chiang, J. “Liver Physiology: Metabolism and Detoxification.” In Pathobiology of Human Disease, edited by Linda M. McManus and Richard N. Mitchell, 1770–82. San Diego: Academic Press, 2014. https://doi.org/10.1016/B978-0-12-386456-7.04202-7.
[iii] Orešič, Matej, Aidan McGlinchey, Craig E. Wheelock, and Tuulia Hyötyläinen. “Metabolic Signatures of the Exposome-Quantifying the Impact of Exposure to Environmental Chemicals on Human Health.” Metabolites 10, no. 11 (November 10, 2020). https://doi.org/10.3390/metabo10110454.
[iv] Kim, Jae Kwang, and Sang Un Park. “Current Potential Health Benefits of Sulforaphane.” EXCLI Journal 15 (October 13, 2016): 571–77. https://doi.org/10.17179/excli2016-485.
[v] Egner, Patricia A., Jian-Guo Chen, Adam T. Zarth, Derek K. Ng, Jin-Bing Wang, Kevin H. Kensler, Lisa P. Jacobson, et al. “Rapid and Sustainable Detoxication of Airborne Pollutants by Broccoli Sprout Beverage: Results of a Randomized Clinical Trial in China.” Cancer Prevention Research (Philadelphia, Pa.) 7, no. 8 (August 2014): 813–23. https://doi.org/10.1158/1940-6207.CAPR-14-0103.
[vi] Riedl, Marc A., Andrew Saxon, and David Diaz-Sanchez. “Oral Sulforaphane Increases Phase II Antioxidant Enzymes in the Human Upper Airway.” Clinical Immunology (Orlando, Fla.) 130, no. 3 (March 2009): 244–51. https://doi.org/10.1016/j.clim.2008.10.007.
[vii] Kim, Jae Kwang, and Sang Un Park. “Current Potential Health Benefits of Sulforaphane.” EXCLI Journal 15 (October 13, 2016): 571–77. https://doi.org/10.17179/excli2016-485.
[viii] Yang, Li, Dushani L. Palliyaguru, and Thomas W. Kensler. Seminars in Oncology 43, no. 1 (February 2016): 146–53. https://doi.org/10.1053/j.seminoncol.2015.09.013.
[ix] Kikuchi, Masahiro, Yusuke Ushida, Hirokazu Shiozawa, Rumiko Umeda, Kota Tsuruya, Yudai Aoki, Hiroyuki Suganuma, and Yasuhiro Nishizaki. “Sulforaphane-Rich Broccoli Sprout Extract Improves Hepatic Abnormalities in Male Subjects.” World Journal of Gastroenterology 21, no. 43 (November 21, 2015): 12457–67. https://doi.org/10.3748/wjg.v21.i43.12457.
[x] Tortorella, Stephanie M., Simon G. Royce, Paul V. Licciardi, and Tom C. Karagiannis. Antioxidants & Redox Signaling 22, no. 16 (June 1, 2015): 1382–1424. https://doi.org/10.1089/ars.2014.6097.
[xi] Santín-Márquez, Roberto, Adriana Alarcón-Aguilar, Norma Edith López-Diazguerrero, Niki Chondrogianni, and Mina Königsberg. “Sulforaphane - Role in Aging and Neurodegeneration.” GeroScience 41, no. 5 (October 2019): 655–70. https://doi.org/10.1007/s11357-019-00061-7.
[xii] Licznerska, Barbara, and Wanda Baer-Dubowska. Advances in Experimental Medicine and Biology 928 (2016): 131–54. https://doi.org/10.1007/978-3-319-41334-1_6.
[xiii] “Nutrition Reviews | Oxford Academic.” Accessed March 30, 2021. https://academic.oup.com/nutritionreviews/article/74/7/432/1752161.
[xiv] Wang, Grace C., Mark Farnham, and Elizabeth H. Jeffery. “Impact of Thermal Processing on Sulforaphane Yield from Broccoli ( Brassica Oleracea L. Ssp. Italica).” Journal of Agricultural and Food Chemistry 60, no. 27 (July 11, 2012): 6743–48. https://doi.org/10.1021/jf2050284.
[xv] Fahey, Jed W., W. David Holtzclaw, Scott L. Wehage, Kristina L. Wade, Katherine K. Stephenson, and Paul Talalay. “Sulforaphane Bioavailability from Glucoraphanin-Rich Broccoli: Control by Active Endogenous Myrosinase.” PloS One 10, no. 11 (2015): e0140963. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0140963.